42 centesimi in più per ogni metro cubo di acqua consumata. Applicata dal primo febbraio è la nuova tassa per lo sfruttamento delle risorse idriche. Una bolletta dell’acqua più alta dunque nelle case dei sammarinesi, misurata in base ai prelievi degli utenti dall’acquedotto pubblico. Valida sia per l’utenza domestica sia per quella industriale e delle attività economiche, anche se costituiscono categoria a parte alcune tipologie di impresa: lavanderie industriali, attività di prodotti chimici con impatto sulle acque, attività di trasformazione della carta, di produzioni alimentari. Industrie lattiere e di conservazione, industrie enologiche e allevamenti zootecnici: per queste l’obbligo di istallare un misuratore di portata dello scarico e un campionatore che registri il grado di inquinamento. Dunque la tassa verrà applicata al volume dello scarico e al tasso inquinante. Accanto ai consumi di acqua la legge regola così anche il trattamento delle acque reflue: specificando divieti. Utenza domestica e commerciale ugualmente chiamate a rispondere dei mancati pagamenti: fino al 5% di mora sulla della somma dovuta se si supera il mese di ritardo. Sgravi fiscali, invece, per l’utenza domestica per tutto il 2004: ai privati il prelievo dell’acqua costerà, invece che 42, 33 centesimi a metro cubo.
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