Nuove regole sugli integratori: sanzioni più pesanti, vigilanza e controlli
Sanzioni fino a 20mila euro se si commercializzano prodotti non notificati, quindi non registrati
Una vigilanza più efficace, sanzioni più alte del passato e una serie di paletti su produzione e commercializzazione degli integratori alimentari. Novità contenute nel decreto delegato 172 del 4 dicembre che va a introdurre regole più ferree per adeguarsi agli standard oltreconfine.
Comparto, quello degli integratori sportivi, finito di recente sotto la lente delle autorità perché indicato tra i possibili settori interessati da collegamenti con organizzazioni criminali italiane tra il 2021 e il 2022. Le nuove regole non sono arrivate per questo, chiariscono gli addetti ai lavori, ma possono certamente aiutare nel contrasto a eventuali storture del sistema.
Il decreto introduce nuovi meccanismi di controllo ed etichettatura. Gli operatori sammarinesi, per mettere in commercio integratori alimentari in Italia hanno bisogno di una notifica al Ministero della Salute e, per conoscenza, al Dipartimento Prevenzione ISS. Idem per gli altri Stati europei. Per il commercio verso Paesi Extra Ue è necessario comunque passare attraverso il Dipartimento che valuta il rispetto della normativa. Il decreto introduce infatti una migliore tracciabilità per le esportazioni.
In ogni caso, l'integratore si potrà vendere solo dopo il controllo del Dipartimento. Una delle modifiche più importanti è per le sanzioni cresciute di molto rispetto al passato. Se si commercializzano prodotti che non compaiono nei registri, ad esempio, si rischia una sanzione amministrativa fino a 20mila euro, fatte salve eventuali conseguenze penali. Stessa cosa se l'integratore ha dosi diverse rispetto a quelle in etichetta.
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