Il prezzo del gas vola e segna un nuovo record: 320 euro. Un rialzo vertiginoso, con Confcommercio che lancia l'allarme: a rischio 120mila imprese. Tutta colpa del caro bollette, con aumenti fino al 140% per bar, ristoranti, esercizi commerciali e alberghi. I costi energetici stanno diventando una variabile incontrollabile, distruggendo bilanci e redditività. Se ad esempio, prima della crisi, un bar spendeva in media 6.700 € per luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, spenderà oltre 14.000 €; un esercizio di vicinato vedrà lievitare la spesa da 1.900 a più di 3.000, un ristorante da 13.000 a circa 30.000; un albergo medio da 45.000 a 108.000.
Il Presidente Confesercenti provinciale di Rimini Fabrizio Vagnini quindi avverte: “Le imprese rischiano il collasso, servono interventi urgenti”, come l'estensione anche alle piccole imprese del credito d’imposta per l’energia elettrica, percentuali raddoppiate, proroga degli interventi almeno fino al 31 dicembre. Tutto questo per scongiurare che il 10% delle imprese esca dal mercato.
Nell'incertezza le distanze si annullano, nonostante a San Marino le tariffe siano nettamente inferiori rispetto all'Italia. Lo ricordava in un recente post il Segretario Teodoro Lonfernini, nel nome di quel sistema assistenzialista “che tanto piace e che tanto ci ha cullati per decenni” – ha scritto sul suo profilo social. Ma quel tempo è finito, bisogna correre ai ripari. Invita quindi la comunità sammarinese ad esser matura per affrontare il cambiamento. Domandandosi: “Saremo pronti?”