Obama a Ground Zero. Dopo 10 anni gli Stati Uniti chiudono il cerchio
Il Presidente degli Stati Uniti in visita al luogo simbolo degli attacchi dell’11 settembre. E comincia dalla caserma dei pompieri di New York che perse 15 uomini nel crollo delle Torri Gemelle. L’uccisione di Bin Laden ha detto Barack Obama, manda al mondo un messaggio chiaro: “quando diciamo che non ci dimenticheremo, lo intendiamo alla lettera”. Ma sulla morte del leader di Al Qaida l’Onu vuole vederci chiaro. Navi Pillay, l’alto commissario Onu per i diritti umani, ha chiesto la completa diffusione dei fatti precisi sull’operazione con cui gli Stati Uniti hanno fatto fuori Osama Bin Laden. Ormai da giorni, anticipando ogni possibile dubbio sulla legittimità dell'operazione, l’amministrazione Obama sta sottolineando con grande forza che il blitz è stato completamente legale. Negli Stati Uniti sembrano essere tutti d'accordo con questa linea. Se polemica c’é stata, semmai, era tra chi voleva vedere le foto del cadavere del nemico pubblico numero uno e chi, come ha alla fine deciso Obama, ha bocciato questo idea: “Noi siamo certi che Bin Laden è morto, ma non andiamo in giro esibendo trofei”, ha concluso ieri il presidente. E la polemica sembra comunque sfumata. L’atto d’accusa di Pillay, stride comunque con i primi commenti che sono venuti a caldo dal Palazzo di Vetro. Poche ore dopo il blitz il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon salutò così la morte di Bin Laden come un punto di svolta nella lotta globale contro il terrorismo.
Sonia Tura
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