Obsolescenza programmata, beni progettati per scadere
Gli esperti hanno esaminato oltre 20 prodotti definiti di massa ed hanno analizzato le varie strategie attraverso le quali i produttori pianificano a tavolino questa obsolescenza precoce. Le stampanti a getto di inchiostro, per esempio, dopo aver effettuato un numero, prestabilito a monte, di alcune migliaia di pagine, sul display compare una scritta che indica la necessità di una riparazione, mentre in realtà, riuscendo ad azzerare il contatore che legge il numero di pagine stampate, l'apparecchio funziona ancora perfettamente. Esaminando le lavatrici, invece, gli studiosi hanno scoperto che, troppo spesso, le barre di riscaldamento degli apparecchi vengono realizzate con leghe o metalli che si arrugginiscono molto facilmente. Così facendo il consumatore è costretto a comprare una nuova lavatrice. E poi ci sono gli spazzolini da denti a batteria, dove la pila è sigillata all'interno ed è praticamente impossibile sostituirla quando si scarica. Ma lo stesso discorso vale per i capi d'abbigliamento: nei giacconi invernali, ad esempio, i denti delle chiusure lampo sono fatti a spirale, in modo da rompersi molto prima del dovuto. Per le scarpe vengono utilizzate suole incollate che non solo si consumano molto presto, ma che non si possono neppure scollare. Col risultato che un paio di scarpe semi-nuove, che potrebbe benissimo essere riparato, diventa di fatto inutilizzabile. L'usura precoce e pianificata a tavolino provoca un inutile spreco di risorse naturali, un aumento esponenziale di rifiuti nelle discariche e un enorme danno economico che ricade non solo sui singoli cittadini, ma anche sull'intera collettività.