Oculistica: su numero di impianti ad alta tecnologia San Marino batte le strutture pubbliche italiane
Circa 300 iscritti al Convegno organizzato al Kursaal. Su casistica e rilancio dell'ospedale di Stato, il Direttore del reparto Alessandro Mularoni invita a creare una rete con Emilia Romagna e Marche
Un convegno di due giorni, per una full immersion nella medicina oculare fra corsi, novità, approfondimenti e discussioni. Un appuntamento ormai consolidato, che tornerà in Repubblica il 10 e 11 dicembre del prossimo anno, e che ha visto la partecipazione di 280 fra medici, infermieri, assistenti e specializzanti provenienti da tutta Italia.
L'oculistica sammarinese è un fiore all'occhiello dell'ospedale, con diversi interventi chirurgici ogni settimana. Nel 2018 ne sono stati eseguiti 1.256. Fortemente all'avanguardia, il reparto – sotto la direzione del noto specialista sammarinese Alessandro Mularoni - dispone di una tecnologia avanzata. La sua equipe è stata premiata l'anno scorso in un importante congresso internazionale e proprio utilizzando questi strumenti – spiega Mularoni - “possiamo dare linee guida, mostrare nostri risultati, portarli ai vari congressi”.
La fiducia nel reparto e nel suo direttore premia: è stato praticamente azzerato l'export di pazienti. Si punta sulla prevenzione, che rappresenta “il 50% della cura” e su una buona qualità di vita, intesa come indipendenza da lenti a contatto e occhiali grazie alle nuove tecnologie. A San Marino tutto questo è possibile, “ impiantiamo – afferma Mularoni – il 12% di lenti intraoculari premium, mentre in Italia sono sotto al 3% nelle strutture pubbliche.Da quel punto di vista abbiamo messo il piede sulla luna già da un po' di tempo”.
Si sente spesso parlare di fare tornare la sanità efficiente e competitiva superando il tallone d'Achille della casistica, tipico di ospedali con piccoli numeri. Mularoni invita a lavorare sulla creazione di una rete, “con Emilia Romagna, Marche, creare un via vai di pazienti che si concentrino dove ci sono l'esperto e il centro tecnologico, senza confini”.