Olimpiadi della Robotica under 18: l'avventura del team sammarinese

Il team di liceali - composto da Matteo Ciavatta, Giovanni Amici, Gaia Moschella, Elena Amati e Giorgia Mazza - torna da Atene con tanta soddisfazione.

"Sicuramente questa esperienza ha regalato delle emozioni uniche a tutti - racconta Giorgia Mazza -, perché abbiamo conosciuto persone provenienti da tutto il mondo e il clima di competizione si sentiva molto poco, perché comunque tra nazioni ci aiutavamo a vicenda". 17 anni e tanti sogni nel cassetto, ma soprattutto la passione per le materie cosiddette STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Il team di liceali - composto da Matteo Ciavatta, Giovanni Amici, Gaia Moschella, Elena Amati e Giorgia Mazza - torna da Atene con tanta soddisfazione: le Olimpiadi di Robotica (26-29 settembre) hanno visto per la prima volta la bandiera sammarinese. E loro – tutti e 5 cittadini del Titano – portano questa esperienza nel cuore.

"Nel mio caso è nata una grandissima passione per la robotica - sottolinea Elena Amati -, infatti adesso sto iniziando a imparare il coding, la programmazione, per poter riuscire a partecipare a eventi del genere anche in futuro. Anche per San Marino è stata un'esperienza molto importante: durante la cerimonia inaugurale uno dei Black Eyed Peas stava passando il microfono tra i team delle varie nazioni e sono riuscita a prenderlo e a urlare 'San Marino'".

Le loro fatiche hanno un nome: Socrates, il robottino che il team leader Matteo Ciavatta ha costruito per l'evento. “Non tragga in inganno il posizionamento finale, 151esimi su 190 – rassicurano – perché le regole dei Giochi puntano a generare collaborazione, tecnologica e umana, tra i team più che a combattersi in gare ed eliminarsi”. Il tempo per prepararsi, del resto, non era molto. " Abbiamo avuto soltanto due settimane per costruire il robot - spiega Matteo Ciavatta - , mentre i team hanno avuto anni interi. Sì, non saremmo arrivati primi ovviamente, e si poteva fare di meglio magari, ma siamo contentissimi di quello che abbiamo fatto, imparando a programmare, usare tecniche a noi spesso sconosciute spesso ". "Guidare è stata una bella emozione - aggiunge Giovanni Amici - , un incarico che si è sentito soprattutto nelle prime gare, nella gestione del robot. Con il joystick ho preso piano piano più confidenza ed è stata anche una soddisfazione". A sostenere la spedizione sammarinese diverse Segreterie, la Federbasket con le divise, bandiere e altro materiale dalla Federcalcio. Prima volta per San Marino, con l'organizzazione di Cotai, start-up certificata San Marino Innovation: "I ragazzi si sono buttati, ci hanno provato e è andata direi molto bene - afferma l'ad di Cotai, Diego De Simone -. Ci siamo lasciati dietro delle nazioni che hanno lavorato per mesi a questa iniziativa. Comunque in generale la cosa più bella era vedere più di mille ragazzi da 190 paesi che collaboravano e provavano a lavorare insieme. L'obiettivo è partecipare l'anno prossimo, adesso abbiamo più tempo per organizzarci, per mettere insieme aziende e varie risorse e magari fare anche delle selezioni nei mesi precedenti".

Nel video le interviste a Giorgia Mazza, Elena Amati, Matteo Ciavatta, Giovanni Amici e Diego De Simone, ad di Cotai

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