Una frase rimbalzata sulla agenzia Ansa: a margine di un convegno, il sostituto procuratore nazionale antimafia, Luigi De Ficchi, parla della presenza della mafia russa, che ha capitali sterminati ed è impersonificata da grandi imprenditori, con grande cultura e spesso ex appartenenti al KGB. 'Sono principalmente collocati – dice De Ficchi – in Abruzzo, Marche, Versilia e San Marino'. Dunque la Repubblica viene ancora una volta tirata in ballo dalla magistratura italiana. “Non ci sono elementi per poterlo smentire – dice il comandante della gendarmeria Zechini. Quando ho indagato sulla mafia russa in Riviera c’erano elementi che arrivavano a San Marino, ma non è mai stato dimostrato che in territorio facessero atti tali da considerarsi mafiosi”. Alla Gendarmeria non sono mai arrivate segnalazioni in questo senso, quindi non ha mai indagato alla ricerca di eventuali infiltrazioni criminose. “Presenze russe ci sono, da molti anni, ma – ammette Zechini – non abbiamo gli elementi per affermare che abbiano legami con la mafia”. “Non mi risulta nulla – aggiunge il segretario alla giustizia Berardi - neppure che ci siano rogatorie per su eventuali movimenti di soldi di provenienza russa”. Quel che è certo è che da lunedì il congresso di stato sarà investito della cosa e quindi ciascuno – per sua competenza – avvierà le verifiche del caso presso organi di vigilanza e controllo per fare luce su quanto ci sia di vero nelle dichiarazioni del sostituto procuratore nazionale antimafia.
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