Omicidio a Secchiano. Antonio Lorenzoni interrogato venerdì
Antonio Lorenzoni sarà interrogato con il sostegno psichiatrico, che dovrà anche stabilire se il 25enne sia in grado o meno di intendere e di volere. Il giovane si trova nel carcere di Pesaro, dove è rinchiuso da ieri pomeriggio, proprio nel giorno in cui sarebbe dovuto entrare in un centro diurno di salute mentale. L’Usl di Rimini aveva attivato su un Antonio un progetto di cura personalizzato che, specifica una nota l’ospedale “il paziente non aveva completamente accettato”. La famiglia invece voleva che il giovane proseguisse la cura: una insistenza che con ogni probabilità è stata la causa del raptus omicida. Il litigio all’alba, poi la tragedia, nella villetta di Secchiano di Novafeltria, un pugno di case sulla Marecchiese, in Provincia di Rimini. Antonio ha preso un coltello ed ha colpito il padre. Una sola volta, secondo gli inquirenti. Ma la certezza si avrà solo con l’esame autoptico. Di certo c’è che Luigi, 62 anni, artigiano molto noto in paese, è caduto a terra in una pozza di sangue, senza difendersi. Oggi in Vlamarecchia non si parla d’altro. Ma lo si fa sottovoce, lontano dalle telecamere. E’ il momento del silenzio e del rispetto.
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