Omicron 2, perché stanno risalendo i casi? È possibile ricontagiarsi? Parola all’esperto
In Europa, mentre i Paesi stanno allentando le restrizioni, i casi di coronavirus stanno aumentando ovunque. Secondo l’immunologo statunitense Anthony Fauci la variante Omicron 2 sta assumendo un maggior grado di dominanza a livello globale e ormai arriva al 60%.
Benedetta de Mattei ha intervistato Roberto Cauda - Direttore UOC Malattie Infettive Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Malattie Infettive Università Cattolica di Roma – per capire perché stanno risalendo i contagi, cosa differenzia la Omicron 2 dall’Omicron 1 e se è possibile reinfettarsi.
Varianti Omicron 1 e Omicron 2 quali differenze?
La variante Omicron 1, la BA.1, è la Omicron “originale” mentre la Omicron 2, la BA.2, è una sottovariante segnalata inizialmente in Danimarca, Sudafrica e Regno Unito che poi si è diffusa in tutto il mondo. Hanno molte mutazioni in comune ma vi sono anche delle differenze. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto un Tecnical Report su Omicron 1 e Omicron 2 e queste due varianti sono fortemente sotto osservazione. Tutte le sottovarianti Omicron sono altamente contagiose ed è per questo che la variante Omicron ha rapidamente soppiantato Delta, già più contagiosa di Alfa ma numerosi studi hanno evidenziato che la BA.2, è la versione del virus Sars-CoV-2 più contagiosa di sempre con una capacità di diffusione maggiore dal 30 al 50% rispetto alla Omicron 1. Sembrerebbe infatti, soprattutto dai dati della vita reale, che Omicron 2 sia più trasmissibile e per questo ha sicuramente un vantaggio biologico nelle altre varianti. Alcuni studi avevano inizialmente evidenziato che l’infezione sperimentale da BA.2 negli animali senza protezione nei confronti di Sars-CoV-2, determinava una forma più grave di malattia ma i dati che ancora una volta vengono dalla vita reale, che sono secondo me i più importanti, dicono che nei paesi citati, che hanno avuto modo di studiare meglio questa variante, ciò non risulta, il che potrebbe essere la conseguenza del fatto che ci sono molte persone vaccinate o che si erano già infettate e quindi erano protette.
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Variante Omicron 2, quali sono i sintomi?
I sintomi causati da Omicron 2 non sembrano tanto diversi rispetto a Omicron 1, entrambi i ceppi causano sintomi più lievi rispetto a Delta, in particolare a carico delle vie respiratorie superiori e la malattia si manifesta nella maggior parte dei casi come un raffreddore o una lieve “influenza” con dolori muscolari e articolari, almeno in chi è vaccinato. L’ Omicron 2 determinerebbe più spesso sintomi a carico dell’apparato gastro-enterico con nausea, diarrea, vomito, dolore addominale.
È possibile reinfettarsi?
Questo è un altro quesito posto nel Tecnical Report dell’OMS: la risposta alla domanda se chi è guarito da Omicron 1 può reinfettarsi con Omicron 2 è sì, anche se probabilmente questo fenomeno non ha raggiunto delle dimensioni tali da generare un allarme. Esiste infatti la possibilità che l’infezione con Omicron 1 fornisca una certa protezione anche contro l’infezione BA.2.
In genere chi si infetta ha una protezione, tanto che come ricorderà anche inizialmente chi aveva avuto il Covid-19 poteva fare una sola dose di vaccino; è chiaro però che esiste nel tempo una perdita dell’immunità che va in qualche modo richiamata dalla vaccinazione. Con questo non sto dicendo che si debba fare in tempi brevi la quarta dose, assolutamente no, anche perché i dati sulla quarta dose fatta a distanza di tempo ravvicinata, come è stato fatto in Israele, non sono stati poi così convincenti. Per tornare al quesito, in uno studio condotto in Danimarca la percentuale di chi si è reinfettato con Omicron 2 è molto bassa, anche se ciò è possibile.
Il vaccino è ancora efficacie sulla variante Omicron 2?
Gli esperti concordano che i vaccini attualmente in uso mantengono la loro efficacia contro la sottovariante BA.2, soprattutto nell’impedire le forme gravi e la morte. Chi ha fatto tre dosi è più protetto rispetto a chi ne ha fatte 2, e questo dato è ormai evidente, ma nei confronti di Omicron c’è una minore capacità protettiva verso l’infezione quindi anche un soggetto con tre dosi si può infettare però la protezione nei confronti della malattia grave c’è. A questo proposito mi sia consentita una riflessione: una cosa è prendersi un’influenza o un raffreddore, altra cosa è finire in rianimazione.
Perché i contagi stanno risalendo?
L’aumento dei casi è dovuto a mio avviso al fatto che c’è stata probabilmente una minore attenzione verso la pandemia. I dati vanno letti in maniera completa: a questa risalita importante non ha fatto seguito un aumento rilevante di ricoveri e decessi, il che significa che come è stato osservato, molti di questi contagi sono asintomatici e soprattutto non sviluppa una malattia grave. Ovviamente bisogna ancora aspettare prima di fornire dati conclusivi, ma guardando anche quello che è avvenuto in Danimarca e nel Regno Unito, non sembrerebbe che questa nuovo rimbalzo dei contagi possa avere un impatto sugli ospedali.
Come è stato più volte ribadito il rischio morte è il 25% superiore nei non vaccinati e purtroppo in Italia ci sono milioni di persone ancora non vaccinate.
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