Smartphone di ultima generazione col 20% di sconto. Non era un affarone, ma una truffa: dopo due anni di indagini, i finanzieri di Bolzano hanno posto fine ad un giro di fatture false per oltre un miliardo di euro nel settore della telefonia e dell’elettronica. Una frode carosello tra le più classiche, con l’uso di società fantasma per immettere sul mercato partite di prodotti a prezzi vantaggiosi, perché all’origine non avevano scontato l’Iva. Coinvolte 72 società tra “cartiere” e “sponde”, italiane, sammarinesi, svizzere e austriache. 61 i coinvolti, un centinaio le perquisizioni, alcune eseguite anche a San Marino grazie ad una serie di rogatorie, 5 le ordinanze di custodia cautelare emesse in ottobre, tre delle quali nei confronti di residenti a San Marino: Gabriele Muratori, 32 anni, amministratore della AGC srl, residente a Falciano e amministratore di fatto di altre società con sede in Svizzera e Austria; Monia Penserini, sammarinese di 30 anni, che organizzava le vendite; Renato Giudice, 50 anni, di Falconara Marittima ma residente a Borgo, amministratore di una società austriaca. Per qualche tempo per l’Italia sono stati latitanti: sono sempre rimasti sul Titano, se avessero oltrepassato il confine, sarebbero stati arrestati. Poi hanno iniziato a collaborare, interrogati anche dal magistrato italiano giunto sul Titano, e il provvedimento nei loro confronti è stato attenuato. Qualche mese in carcere lo hanno invece trascorso gli imprenditori Rodolfo Novelli, 37 anni residente a Riccione, e Giorgio Dell’Aquila, 45 anni di Rimini. Massima la collaborazione da San Marino, assicura la polizia tributaria di Bolzano: ha influito positivamente anche la disposizione che dal giugno 2010 obbliga a pagare anticipatamente l'Iva in questo settore da sempre considerato a rischio: in questo modo, plaudono da Bolzano, le frodi carosello saranno ormai un ricordo.
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