La storia riguardava false fidejussioni, con società in tutta Italia che rilasciavano polizze ottenendo in cambio fatture che attraverso banche e società di San Marino venivano riciclate in denaro contante. A San Marino operava un referente, Giuseppe Toniolo, residente in Repubblica dove si era anche sposato, poi arrestato dalla gendarmeria, tramite rogatoria internazionale, poco prima di ferragosto. Toniolo è stato l’ultimo a finire in manette, è tuttora in carcere ai Cappuccini e i tempi dell’estradizione si prospettano lunghi. La Finanza di Roma rivela che non è stato semplice arrivare a lui: il castello accusatorio non forniva prove ma solo elementi indiziari, e quando è stato chiesto, tramite rogatoria, di poter controllare i conti sammarinesi di Toniolo, la magistratura sammarinese ha detto sì, ma a patto che la parte interessata fosse informata prima. Nel timore che i conti potessero essere inquinati in qualche modo, le Fiamme Gialle hanno abbandonato la pista sammarinese ed hanno indagato in senso inverso, mettendoci più tempo prima di convincere la Procura di Roma a spiccare l’ordine di arresto. Per quanto riguarda l’estradizione, la Finanza riferisce di non avere ancora alcuna conferma formale del fatto che Toniolo sia in carcere. Magari la notizia dell’arresto è stata comunicata alla sola Procura romana.
Francesca Biliotti
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