L’operazione Vulcano prosegue e oggi sono finiti in carcere altri tre presunti affiliati alla Camorra

L’operazione Vulcano aveva messo in evidenza le modalità con cui la camorra operava in Emilia Romagna e a San Marino. Erano emersi i meccanismi utilizzati dai fratelli Vallefuoco dal clan “Schiavone” per riciclare ed estorcere denaro. Ma l’indagine da allora è andata avanti e il pm della Direzione distrettuale antimafia di Bologna Enrico Cieri ha chiesto ed ottenuto la custodia cautelare per Francesco Agostinelli, 46 anni di Urbino, Francesco Sinatra, 31 anni di Catania, e Salvatore Di Puorto, 38 anni, del Casertano, tutti accusati di estorsione e rapina in concorso, con l'aggravante dei metodi mafiosi finalizzati ad acquisire il controllo delle attività economiche delle vittime. Francesco Agostinelli solo pochi giorni fa aveva presentato un’offerta da 23 milioni di Euro per acquistare la banca commerciale sammarinese, offerta che è stata rigettata. Francesco Sinatra era già agli arresti domiciliari a Castelbolognese – nel ravennate - per altre vicende mentre Salvatore di Puorto era a piede libero ed è stato arrestato a San Cipriano d'Aversa. L’arresto dei tre è legato in particolare all’estorsione e al ricatto nei confronti del sammarinese Michel Burgagni titolare di un'impresa edile a San Marino e una boutique a Riccione. Insieme alla moglie aveva subito un ricatto con minacce di rapimento dei figli. La coppia venne costretta di fatto a cedere denaro e beni di valore.

Luca Salvatori

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