Operazioni antiusura, l'ombra della camorra in Riviera
C’è un filo conduttore tra la maxi inchiesta anti usura della Guardia di Finanza di Pesaro e l’operazione Vulcano della procura di Bologna . Si sospetta infatti che dietro l’operazione delle Fiamme Gialle marchigiane ci sia la camorra, che ancora una volta ha raggiunto la riviera tramite l’usura. Ed ancora una volta, avvertono le forze dell’ordine, si tratta solo della punta dell’iceberg. I numeri sono consistenti: insieme alla Procura di Rimini la Guardia di Finanza ha sequestro all’alba di giovedì beni per oltre 20 milioni di euro. Tre persone denunciate: un 50enne napolitano residente a Rimini e i suoi due complici un avvocato di Rimini ed un commercialista di Riccione. Le attività appartenevano ad una unica vittima, un imprenditore di Gabicce, ma si ipotizza che siano molte le persone che il 50enne campano, con l’aiuto dei due colletti bianchi, aveva ridotto su lastrico. Gli indagati- come vi avevamo anticipato ieri- approfittando dello stato di bisogno delle vittime, in cambio di un prestito si facevano promettere la cessione di quote di società e strutture alberghiere tramite fittizi contratti di affitto locali. E proprio alle vittime si rivolgono gli investigatori, invitandole a parlare. Stesso accorato appello che avevamo sentito qualche giorno fa, quando furono resi noti i risultati dell’operazione “Vulcano”.
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