L'Oscar a "La Grande Bellezza" ha risvegliato l'orgoglio italiano

L'Oscar per il miglior film straniero a “La Grande Bellezza” ha risvegliato un po' l'orgoglio italiano. Piovono riconoscimenti, a partire dal presidente della Repubblica.
La voce indolente e guascona di Jep Gambardella, protagonista cinico sentimentale che affoga nella Roma cafona e chiassosa la sua lunga scia di rimpianti e il suo talento, dice tanto dell'opera di Paolo Sorrentino, e del suo protagonista, che un grande Toni Servillo riesce a dipingere dal primo sguardo, dal primo sbieco sorriso. Un film sul bilancio della vita, che solleva domande esistenziali: che fine ha fatto “La Grande Bellezza” per ognuno di noi? Se la risposta tarda, o manca, è il caso di stordirsi, per non pensare, nonostante la bellezza esista sempre attorno a noi. Il film di Sorrentino è piaciuto, non solo in Italia, dove finora ha incassato oltre 7 milioni di euro, con 1 milione e 179mila ingressi. Ha vinto quasi ovunque, coronando il grande slam con l'Oscar. “The Great Beauty, Italy”, ha annunciato Ewan McGregor dal palco del Dolby Theatre, e l'orgoglio nazionale ha tintinnato un po'. Il presidente Napolitano ha parlato di splendida vittoria per l'Italia, “nel film è stato colto il senso della grande tradizione italiana”, ha aggiunto, non a caso lo stesso Sorrentino ha ringraziato Fellini, sua fonte d'ispirazione. Orgoglio anche riminese, ha sottolineato il vice presidente della Provincia di Rimini, con delega alla Cultura, Carlo Bulletti, che ha ricordato come nel dicembre 2010 fu consegnato proprio a Sorrentino il premio Fellini, e nella motivazione si sottolineava lo speciale sodalizio con un attore, Toni Servillo, che tanto ricordava l'altra storica unione artistica, tra Fellini e Mastroianni.

Francesca Biliotti

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