La critica e’ verso il consorzio tabacchi, alla luce dell’ultimo incontro che ha visto anche la presenza dei segretari di stato al commercio e alle finanze. A muoverla, sono Organizzazione degli Imprenditori e Unione Operatori Turistici. Il motivo del contendere: la trattativa in corso sulle nuove regole imposte dai tabaccai agli esercizi abilitati alla vendita di sigarette. 'Trattativa, per Osla e Usot, che si sarebbe potuta risolvere senza mediazione del governo se i rappresentanti dei tabaccai avessero avuto un atteggiamento di apertura. Un consorzio mal digerito sin dalla nascita e che e’ andato a privilegiare una categoria già favorita dal fatto di avere licenze non liberalizzate, in controtendenza rispetto agli altri'. Per Osla e Usot il consorzio e’ stato fortemente voluto dai tabaccai stessi, incapaci di gestire una libera concorrenza tra loro. 'Il servizio offerto dai 160 bar che vendono tabacchi, proseguono imprenditori e operatori turistici, e’ continuativo e capillare, cosa che nessuna tabaccheria e’ in grado di offrire. Se questo atteggiamento intransigente del consorzio tabaccai perdurerà – concludono Osla e Usot – inviteremo i nostri associati a disconoscere il consorzio. Un eventuale rifiuto della vendita dei tabacchi da parte degli esercizi pubblici o un eventuale impedimento porterebbe a un decremento degli introiti per lo stato con ripercussioni su tutta la cittadinanza'.
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