L’ospedale di Novafeltria al centro di un incontro promosso dai sette sindaci dell’Alta Valmarecchia
Il timore sul futuro dell’ospedale Sacra Famiglia era stato uno dei principali argomenti di discussione tra i comitati che si erano formati nel periodo di passaggio tra Marche ed Emilia Romagna. Anni che l’assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti, ha vissuto in prima persona. Proprio per questo, in un Teatro Sociale gremito dai nuovi romagnoli, davanti ai sette sindaci dei comuni secessionisti seduti in prima fila, arriva la promessa più attesa: l’ospedale non si tocca, il pronto intervento sarà potenziato e dalla medicina alla chirurgia si punterà all’eccellenza. E pensare che c’era chi temeva che la chiusura ormai prossima della ginecologia fosse solo il primo passo verso lo smantellamento della struttura, scelta che avrebbe costretto i cittadini della Valle a deviare verso Rimini o Urbino. E invece, per il nosocomio di Novafeltria, che nel 2010 ottenne un milione e 700 mila euro per la ristrutturazione, non si escludono ulteriori stanziamenti. Dopo l’incontro “ospedale e servizi sanitari territoriali in Alta Valmarecchia”, cui ha preso parte anche il direttore generale dell’Ausl Marcello Tonini, la sanità dell’alta Valmarecchia entra dunque - ufficialmente - nella rete emiliano romagnola.
Sara Bucci
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