All'ospedale di Stato un incontro sull'Aids e l'Hiv
Ci sono convegni per addetti ai lavori, che dovrebbero essere divulgati a tutti. Quello sull’Aids è uno di questi. Ha fatto il punto non solo della situazione sammarinese e italiana ma spiegato che la guardia deve restare alta, anche a San Marino. Primo perché la Provincia di Rimini è quella a più alta incidenza di casi Hiv: 10 per mille abitanti, che salgono a 18 se contiamo anche i non residenti. Tra questi un terzo è di San Marino. Secondo perché il virus, a 30 anni dalla sua scoperta, non è in declino, nonostante le campagne informative, nonostante un vaccino, che sembra dietro l’angolo, ma non arriva mai. Oggi si sopravvive di più anche 40 anni con la malattia, ma resta una fetta di popolazione che non sa di essere sieropositiva e di conseguenza non ha comportamenti adeguati alla non trasmissione. In Italia ci sono venticinquemila mila persone viventi colpite da Aids, sessantamila cui è stata diagnosticata l’infezione. Si stima però salgano a ottantamila, cioè un quarto di soggetti non sa di essere infetto. La trasmissione avviene soprattutto per rapporto sessuale, in misura minima con la siringa. Ferruccio Casali e Andrea Gualtieri fotografano una Repubblica dove il numero dei test è ormai pari al 15% della popolazione. Mediamente vengono coperti tre nuovi casi l’anno, anche se il 2006 ha registrato un picco di sette. Dal primo caso diagnosticato, nel 1985, a oggi ci sono stati 67 casi di infezione da Hiv, 52 uomini e 15 donne, 22 i casi di Aids, 18 uomini e 4 donne. 10 i decessi: il 15% dei sieropositivi. Gli uomini nella fascia tra i 40-44 anni, le donne tra i 20-24 e 35-39.
Giovanna Bartolucci
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