Palestina: premier svedese annuncia riconoscimento. Perplesso Valentini
“Lo ha detto anche Padre Pizzaballa, quando era qui in Repubblica. L'attuale situazione in Medioriente è sempre più complicata. E anche alla luce di questo ritengo non opportune prese di posizione di singoli Stati, che rischiano di alimentare ulteriormente il conflitto”. Il segretario di Stato agli esteri commenta così l'annuncio del premier socialdemocratico svedese Stefan Loefven, di voler riconoscere lo Stato di Palestina. Alcuni Paesi dell'Est Europa lo avevano già fatto, ma prima della caduta del Muro di Berlino. Le perplessità di Valentini non sono tanto sul principio, quanto sul metodo, considerandolo una sorta di “strappo”. “Dobbiamo dare autorevolezza – afferma – agli organismi internazionali, il lavoro di mediazione è importantissimo; sono necessarie azioni coordinate che portino questi 2 popoli ad un reciproco riconoscimento. Tutte le volte che la questione viene posta in termini di schieramento – come in questo caso – possono riacutizzarsi le tensioni”. Sfuma dunque l'ipotesi – caldeggiata da molti - di San Marino, antica Terra di Libertà, che per prima – nell'Europa occidentale – riconosce lo Stato palestinese. Idea affascinante ma controproducente, secondo il segretario agli Esteri. “La nostra posizione è di neutralità attiva, ma non per opportunismo, perchè abbiamo sempre denunciato le violazioni del diritto internazionale da una parte e dall'altra”. Nel 2012 – tuttavia – quando all'ONU si votò per il riconoscimento dello Status della Palestina come Paese non membro Osservatore Permanente, il Titano si astenne, nonostante il voto favorevole di tanti Paesi occidentali, tra i quali l'Italia. “All'epoca – afferma Valentini – non ero segretario agli esteri; e comunque il Paese era in ordinaria amministrazione e posizioni come queste necessitano di un passaggio governativo e consiliare”
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