Papa Francesco dopo il Giubileo: "Assolvete quanti hanno procurato l'aborto"
La Porta Santa è stata chiusa ma, ammonisce subito Papa Francesco nella sua “Misericordia et misera”, la lettera apostolica firmata dopo la messa conclusiva dell'Anno Santo e resa nota 24 ore dopo, il Giubileo “non può essere una parentesi nella vita della Chiesa”, tanto meno la misericordia che l'ha contraddistinto, anzi “costituisce la sua stessa esistenza – scrive – che rende manifesta e tangibile la verità profonda del Vangelo”.
Dopo aver rinnovato l'invito ai sacerdoti di prepararsi con grande cura al ministero della Confessione, che è una vera missione sacerdotale, Papa Francesco ha voluto ribadire nero su bianco quanto già detto un anno fa, ossia la concessione a tutti i sacerdoti della facoltà di assolvere quanti hanno procurato l'aborto. Non più una concessione per il solo periodo giubilare, spiega il Pontefice, ma ora estesa nel tempo.
L'aborto è grave peccato, puntualizza, ma non esiste alcun peccato “che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito”.
Alla fine i numeri finali forniti da monsignor Fisichella non si discostano dalle previsioni: oltre 21 milioni i pellegrini giunti a Roma, tra i 700 e gli 850 milioni invece quelli che in tutto il mondo hanno varcato le Porte Sante. Un Giubileo anche social: il sito realizzato in 7 lingue ha ricevuto oltre 6,5 milioni di visite; più di 16 milioni le visualizzazioni delle pagine.
Francesca Biliotti