"Perché non mi porti a casa tua?". Questa la domanda che don Oreste Benzi, fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII, nei primi anni '70 si sentiva rivolgere continuamente dai bambini accolti negli istituti che andava a trovare. Uno strazio per il cuore del Don che volle trovare una risposta immediata a tanta sofferenza e creo'la prima Casa Famiglia della Comunità. Un "modello" di accoglienza nel quale giovani, coppie e famiglie anche con figli naturali, diventano madre, padre, fratello, sorella di chi è in condizioni disperate, non ha nessuno e soprattutto non ha mai sentito l'amore di nessuno. Domani a Rimini la comunità Papa Giovanni celebrerà i 40 anni dalla fondazione della prima casa famiglia. Un modello su cui la comunità crede molto perché "solo una famiglia, una vera famiglia, può aiutare nel sanare queste profonde ferite. Un operatore, per quanto bravo nel suo lavoro, coscienzioso e sensibile, non potrà mai entrare profondamente a far parte di queste vite lacerate", sostengono gli eredi di don Benzi. Dopo 40 anni le case famiglia della Comunità sono diffuse in tutto il mondo, ad oggi sono 238 in Italia e 51 all'estero, ma questo modello non ha ancora ottenuto un pieno riconoscimento sia legale che sociale. "La Casa Famiglia - spiega Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della comunità - è molto lontana da una scelta di assistenza: il pilastro che la sorregge è la condivisione diretta con persone dall'età e i vissuti molto diversi tra loro. Una diversità che è complementarietà e ricchezza". "Un ambiente - prosegue - in cui si curano le ferite: l' 'accolto' si sente amato e questo amore riesce a sgretolare il muro di diffidenza che la solitudine e i rifiuti ricevuti hanno determinato". "Per questo - conclude - ci sta a cuore che la Casa Famiglia venga conosciuta e riconosciuta, nell'impegno di una società che sia davvero in grado di dare agli ultimi le risposte di cui hanno bisogno". Per "dare ai poveri le risposte di cui hanno bisogno, non quelle che fanno comodo a noi", come diceva don Benzi, domani alla fiera di Rimini si confronteranno al convegno 'una famiglia per tutti', tra gli altri, Dino Boffo, direttore di TV2000, Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna e rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Le conclusioni saranno affidate a Ramonda.
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