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Papa: Roma ha sofferto, mancato senso bene comune

31 dic 2015
Papa Francesco
Papa Francesco
Papa Francesco chiude il 2015 con il Te Deum, la preghiera di ringraziamento. Un anno che si conclude nel pieno del Giubileo della Misericordia ma che è stato segnato anche da momenti difficili, dalle minacce dell'Isis contro il Vaticano al nuovo scandalo Vatileaks. E al Te Deum, la tradizionale preghiera di ringraziamento di fine anno, il Papa chiede alla 'sua' Roma di superare "le difficoltà del momento presente". La città del Papa deve "recuperare i valori fondamentali di servizio, onestà e solidarietà" per "superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest'anno, e che sono sintomi di scarso senso di dedizione al bene comune". Francesco ha parlato così nella Basilica Vaticana nel corso dell'omelia e, parlando di mancato senso del bene comune, il Papa riporta alla mente Mafia Capitale che ha visto tra l'altro una decina di giorni fa l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno rinviato a giudizio in uno dei filoni dell'inchiesta. Ma il pensiero non può non andare anche all'ultimo ex primo cittadino, Ignazio Marino, con il quale il Papa ha avuto rapporti sempre più difficili fino a quelle parole sul volo di ritorno dagli Usa lo scorso settembre: "Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?". In generale il Papa ha chiesto di guardare indietro all'anno appena trascorso verificando "se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita". Il pensiero del Papa stasera è andato anche ai profughi e a tutti quelli che hanno trascorso il 2015 tra le difficoltà: "Non possiamo dimenticare che tante giornate sono state segnate da violenza, da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento". Ma Papa Francesco invita anche a guardare il bene: "Quanti grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà hanno riempito le giornate di quest'anno, anche se non sono diventate notizie dei telegiornali!". Stesso discorso aveva fatto questa mattina incontrando in udienza i bambini dei Pueri Cantores. Il bene non fa share né recupera sponsor alla tv, aveva fatto notare. E dialogando a braccio con i più piccoli è sceso anche nei ricordi intimi: "Da piccolo volevo fare il macellaio"; "Anch'io mi arrabbio ma non mordo"; "La mamma, il sabato pomeriggio, ci faceva sedere davanti alla radio per sentire l'opera". E parlando di musica ha confidato: "Mi piace sentire cantare ma se io cantassi sembrerei un asino perché non so cantare". Infine i suoi buoni propositi del Papa per il 2016: "Pregare di più". Domani giornata intensissima per il Pontefice. La mattina comincerà con la Messa alle 10 nella Basilica Vaticana per la Festa della Madre di Dio. Alle 12 l'Angelus in piazza San Pietro, poi alle 17 sarà a Santa Maria Maggiore per la Messa e l'apertura della Porta Santa.

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