Parla al popolo l’imperatore Akihito: “Prego per voi”. Cala il livello di radiazioni a Tokyo
Nel giorno dell’imperatore Akihito che al popolo dice “prego per la vostra salvezza”, si lavora contro il tempo per la sicurezza a Fukushima. Idranti in azione per spegnere i nuovi incendi, prima al reattore 4, poi al 3, nelle piscine di stoccaggio del combustibile, mentre all’1 e al 2 si continua a iniettare acqua di mare nel circuito di raffreddamento, dopo che sono state bloccate le operazioni di rafreddamento via cielo: troppo alti i livelli di radioattività. Evacuati per qualche ora anche i 50 tecnici rimasti in centrale, evacuata tutta la popolazioni nel raggio dei 20 chilometri – 185mila persone; quelli entro i 30 sono chiamati a stare in casa. Ma il governo continua a rassicurare: “Integri tutti i contenitori del nocciolo”. Cala il livello di radiazioni nella città di Tokyo – così il portavoce governativo - definito non più pericoloso per l’uomo anche dalla Croce Rossa. Ma l’aeroporto è affollato, proseguono fughe e rimpatri, mentre la terra continua a tremare: ultima scossa, magnitudo 6. Altissima la stima dei dispersi: almeno 20mila; 500mila gli evacuati, un milione e mezzo di persone senza energia elettrica, scarseggiano acqua e cibo. E mentre tutto il mondo si interroga sull’uso dell’energia atomica è allarme dal commissario europeo per l’energia Oettering che sottolinea il pericolo di quella che lui definisce “una situazione fuori controllo”. A breve riunione del G20 per discutere le opzioni energetiche.
Annamaria Sirotti
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