Partita la diffida per il responsabile del Kennel Club che ha organizzato la mostra canina
Una diffida che precede una specifica richiesta di risarcimento del danno. L’ha inviata al Kennel Club l’avvocato Giovanni Bonifacio, del foro di Venezia, che ha concesso gratuito patrocinio ad una 60ina di persone che ritengono di aver subìto un danno economico dalla mostra. “Basti pensare – dice l’avvocato – alla espositrice proveniente dalla Russia, che ha pagato 1.500 euro, o al proprietario del cane salvato per miracolo dalla lavanda gastrica, che per curarlo ha sborsato 800 euro”. Secondo il legale, da parte dei responsabili del Kennel Club c’è stata omissione e negligenza: “Sapevano della pericolosità dei luoghi – continua Bonifacio – ma si sono limitati ad affiggere cartelli la sera prima dell’evento per richiamare l’attenzione sul fenomeno. Ma al di là del business – conclude – c’è ancor più rammarico per il fatto che da parte loro non sia stata spesa una parola di dispiacere per quanto accaduto”. “Non è così, siamo molto giù di corda per quanto successo – dice Franco Stacchini, presidente del Kennel Club – e lo abbiamo detto a tutti quella mattina. La diffida non l’ho ricevuta, quindi attendo di leggerla prima di commentare. Ci penserà il mio avvocato. La responsabilità però – conclude – non è del Kennel Club, tutto è avvenuto all’esterno e non nei locali della mostra”.
Francesca Biliotti
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