PEDOPORNOGRAFIA

Pedofilia e pedopornografia: aumentano i casi e diminuisce l'età delle vittime adescate online

In occasione della Giornata Nazionale la Polizia Postale pubblica il report “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online”

Pedofilia e pedopornografia: aumentano i casi e diminuisce l'età delle vittime adescate online.

In occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, la Polizia Postale pubblica il report “Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online” sul fenomeno in Italia. Dai dati emerge come sia in crescita il numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori. 

Si tratta spesso uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, che sfruttano diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità. L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming

Entrando nei dati del rapporto, nel 2022 sono stati oscurati 2.622 siti per i contenuti legati allo sfruttamento o alla violenza sui minori; 1.466 è il numero delle persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale su minori. Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56 i minori sotto ai 13 anni adescati in rete, 34 gli adolescenti. 

E’ sempre più preoccupante la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. I bambini entro i 10 anni vengono spesso agganciati in piattaforme di gioco online, collegate ad app gratuite di gaming online, magari scaricate sugli smartphone dei genitori. Gli adulti si infiltrano in questi circuiti, si offrono di aiutare i piccoli giocatori a vincere le partite, scambiano confidenze e poi cercano di passare su circuiti di messaggistica per essere più “protetti” dal rischio di identificazione. Gli adolescenti invece vengono agganciate soprattutto sui socialnetwork.

Ancora più complesso quanto osservato in merito agli abusi sessuali commessi per la realizzazione di materiale pedopornografico da scambiare in rete: sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi.

Da qualche anno inoltre si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150.     

La Polizia postale sottolinea quanto sia più che mai urgente proteggere le fasce di età più deboli dalle attenzioni di soggetti adulti che si concentrano proprio dove la presenza di minori è più numerosa. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi ed hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto.

La rete è diventata anche strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza: la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online.

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