Negano ogni addebito, si dicono a posto con la coscienza, ma restano rinchiusi nel carcere di Forlì a disposizione del P.M. Alessandra Serra. Don Giuseppe Giacomoni, Dan Joan Cileau e Roberto Farnedi sono stati arrestati all’alba di ieri dagli uomini della Squadra Mobile di Forlì. Le accuse alle quali dovranno rispondere sono gravi: il sacerdote, di 81 anni, è indagato per sfruttamento delle prostituzione minorile, il 25enne muratore rumeno per concorso in sfruttamento e il ristoratore per abusi sessuali su minori. Rischiano condanne che vanno da 4 a 12 anni di reclusione. La storia squallida è però tutt’altro che chiusa. Perché gli inquirenti stanno ora lavorando sui clienti, tra i quali ci sarebbero anche imprenditori, professionisti e persone molto note nel tratto di riviera tra Cervia e Rimini. Per due di loro, nelle prossime ore, potrebbe essere emessa un’ordinanza di costudia cautelare qualora fosse ipotizzato a loro carico il rischio di fuga, inquinamento delle prove, o reiterazione del reato. Tutta la vicenda ruota attorno alla figura di don Giuseppe Giacomoni. Lui, parroco in pensione, gestiva a Villamarina una casa di accoglienza per emarginati. Al sacerdote si rivolgeva anche il tribunale di sorveglianza per i casi più difficili. Ma secondo quanto emerso dalle indagini, solo chi accettava di prostituirsi trovava ospitalità all’interno della casa- Arcobaleno. Gli incontri sarebbero avvenuti nei locali dell’associazione, e quelli con i minori coinvolti direttamente nell’appartamento di don Giuseppe, a Gatteo Mare, probabilmente per maggior sicurezza. Per ogni prestazione i clienti pagavano dai 100 ai 200 euro.
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