150.000 morti. Un terzo di questi sono bambini. La stima è del coordinatore delle nazioni unite per gli aiuti d’emergenza. E’ una contabilità tragica quella delle vittime dello spaventoso maremoto nel sud-est asiatico. Numeri che crescono di ora in ora delineando un quadro assolutamente catastrofico. La nazione più colpita è certamente l’indonesia con 80.400 vittime accertate, ma secondo alcuni i morti potrebbero essere più del doppio. A Puket è stata riconosciuta la 15esima vittima italiana: si tratta del geologo milanese Giuseppe Negri da Oleggio. Sono invece 256 gli emiliano-romagnoli già rientrati dai luoghi colpiti dallo tsunami. E intanto la natura non sembra dar pace alle popolazioni del sud est asiatico. Ieri – alle 7.25 ora italiana – un terremoto di magnitudo 7 – sulla scala Richter - ha scosso il fondo marino in una zona al largo dell’isola di Sumatra. L’intensità del sisma è stata devastante ma fortunatamente – per il momento – non si hanno notizie di danni. La macchina degli aiuti mondiali - nel frattempo – lavora a pieno regime. L’ONU ha annunciato di aver già ricevuto impegni finanziari ed offerte per più di 1 miliardo di dollari. Esperti italiani ed europei lavorano ancora per identificare i morti.
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