Ci sono tre categorie di persone. Quelle che amano i cani, li rispettano e osservano le leggi. E così facendo rispettano anche gli altri cittadini. Poi ci sono i maleducati, che lasciano i cani nel parco e vanno a fare la spesa, che non raccolgono le deiezioni, che non usano il guinzaglio o che li fanno abbaiare tutta la notte. Infine ci sono gli intolleranti che, a causa di qualche maleducato, si scagliano contro tutti i possessori di cani.
C’era un’atmosfera molto partecipata, giovedì sera, presso il Centro Sociale di Fiorentino, dove alcune persone del luogo, Marina, Rita , Cristina e Tonino avevano organizzato una conferenza pubblica per parlare del problema, proprio sulla scorta di un’ingiuzione, poi annullata dal giudice. Ma in sala c’erano solo quelli che amano davvero i cani e li rispettano, insieme con i loro amici a quattro zampe a riprova di una convivenza “possibile”.
Presenti anche il direttore dell’UGRAA Tonino Ceccoli e la presidente APAS, Emanuela Stolfi.
“A San Marino ci sono circa ottomila cani - ha detto Ceccoli – e ci sono solo quattro guardie su tutto il territorio. E’ evidente che ci sono delle difficoltà per il rilascio di escrementi e non la raccolta. A noi non piace fare le multe. Occorrerebbe una responsabilizzazione generale”.
A questa situazione si aggiunge la mancanza di aree di sgambamento, previste dalla legge in tutti i Castelli. Invece ce ne sono solo due e non c’è personale che si occupi della pulizia e della manutenzione.
Emanuela Stolfi, a sua volta,i ha sottolineato la completezza e la modernità della legislazione vigente, che pone in primo piano il diritto dell’animale a una vita di benessere, mettendo sullo stesso piano il rispetto civile delle persone.
“Il cane ha diritto alla passeggiata - ha rimarcato – le intolleranze non sono ammissibili. Ma dobbiamo mettere il cane in condizione di non essere odiato”.
Ci saranno altre conferenze pubbliche su questo argomento ha anticipato il responsabile del Centro Sociale, Sergio Valentini, perché la sensibilizzazione della popolazione è un atto d’amore verso le persone e verso gli animali.
Ma il rischio è grosso, in quanto, o si trova l’equilibrio per una civile convivenza, o le autorità si vedranno costrette a chiudere l’accesso degli animali nei luoghi pubblici. La qual cosa non sarebbe davvero auspicabile in un paese civile!
Comunicato stampa
C’era un’atmosfera molto partecipata, giovedì sera, presso il Centro Sociale di Fiorentino, dove alcune persone del luogo, Marina, Rita , Cristina e Tonino avevano organizzato una conferenza pubblica per parlare del problema, proprio sulla scorta di un’ingiuzione, poi annullata dal giudice. Ma in sala c’erano solo quelli che amano davvero i cani e li rispettano, insieme con i loro amici a quattro zampe a riprova di una convivenza “possibile”.
Presenti anche il direttore dell’UGRAA Tonino Ceccoli e la presidente APAS, Emanuela Stolfi.
“A San Marino ci sono circa ottomila cani - ha detto Ceccoli – e ci sono solo quattro guardie su tutto il territorio. E’ evidente che ci sono delle difficoltà per il rilascio di escrementi e non la raccolta. A noi non piace fare le multe. Occorrerebbe una responsabilizzazione generale”.
A questa situazione si aggiunge la mancanza di aree di sgambamento, previste dalla legge in tutti i Castelli. Invece ce ne sono solo due e non c’è personale che si occupi della pulizia e della manutenzione.
Emanuela Stolfi, a sua volta,i ha sottolineato la completezza e la modernità della legislazione vigente, che pone in primo piano il diritto dell’animale a una vita di benessere, mettendo sullo stesso piano il rispetto civile delle persone.
“Il cane ha diritto alla passeggiata - ha rimarcato – le intolleranze non sono ammissibili. Ma dobbiamo mettere il cane in condizione di non essere odiato”.
Ci saranno altre conferenze pubbliche su questo argomento ha anticipato il responsabile del Centro Sociale, Sergio Valentini, perché la sensibilizzazione della popolazione è un atto d’amore verso le persone e verso gli animali.
Ma il rischio è grosso, in quanto, o si trova l’equilibrio per una civile convivenza, o le autorità si vedranno costrette a chiudere l’accesso degli animali nei luoghi pubblici. La qual cosa non sarebbe davvero auspicabile in un paese civile!
Comunicato stampa
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