Pesca per salvare i cavedani prima dei lavori nell'Ausa. Saranno reintrodotti dopo gli interventi
Per prenderli ci si serve di uno strumento che trasmette nell'acqua impulsi elettrici che paralizzano temporaneamente gli animali. Un metodo non pericoloso per loro, spiega l'ittiologo Andrea De Paoli.
Fu proprio il Centro naturalistico a reintrodurre, due anni fa, questa specie. I cavedani saranno portati più a monte, nel torrente Marano e nel torrente San Marino per poi tornare nell'Ausa alla fine degli interventi. Anche perché la loro presenza aiuta l'uomo, ad esempio contro le zanzare.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista all'ittiologo Andrea De Paoli