Terminato il periodo di fermo, il pesce torna sulle nostre tavole, ma con prezzi decisamente più alti rispetto all’inizio dell’estate. Le sogliole, ad esempio, che al mercato ittico vengo vendute a 8 euro e 50, al mercato coperto di Rimini arrivano a 16 euro. Raddoppiano anche le triglie, da 4 e 29 a 8 euro, le canocchie e i seppiolini. Più bassi, invece, i prezzi a San Marino, dove le pescherie non devono fare i conti con la concorrenza con i pescatori che, una volta rientrati in porto, vendono direttamente dalle barche. Inoltre, a 3 giorni dalla ripresa dell’attività di pesca dopo il fermo biologico, molto del pescato è stato ributtato in mare perché di taglia inferiore a quanto consentito dalla legge. Lo segnala Federpesca, rilevando anche le scarse catture di altri prodotti tipici di stagione, come seppie, sogliole e pannocchie, frutto e obiettivo della tutela biologica e dunque del fermo. Anche per questo Ferderpesca auspica una tenuta generale dei prezzi medi per il pescato di questo periodo. I nutrizionisti consigliano a tutti di mangiare pesce 2/3 volte a settimana. Nell’invecchiamento o in situazioni particolari quali diete squilibrate, obesità, diabete, mangiare una porzione di pesce un paio di volte a settimana può fornire anche quei derivati intermedi (i famosi omega 3) capaci di riequilibrare i rapporti fra le varie frazioni grasse del sangue. Un beneficio che resta identico anche se si mangia, visti i prezzi, pesce congelato.
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