Ancora un versamento di petrolio in mare che potrebbe provocare un altro disastro, questa volta al largo della Malaysia. Una collisione tra una nave cisterna e una nave cargo ha provocato uno squarcio di circa 10 metri sul lato sinistro della cisterna da cui sono fuoriuscite 2mila tonnellate di greggio, che si sono riversate e disperse nell’oceano Indiano. Nel Golfo del Messico, la situazione è sempre molto critica e piovono accuse sul presidente degli Stati Uniti mentre la Casa Bianca mette pressione alla British Petroleum e qualcuno azzarda un paragone con l'urgano che sconvolse New Orleans. Il ministro dell'Interno americano, Ken Salazar, giovedì presenterà a Barack Obama il rapporto su quanto accaduto nel Golfo. Dalla piattaforma petrolifera si riversano in mare, dal 20 aprile, tonnellate di petrolio. Solo dopo una valutazione del rapporto la Casa Bianca deciderà se rilasciare o meno nuove autorizzazioni per le trivellazioni, sospese di recente per trenta giorni. Ma il disastro provocato dalla marea di petrolio non si ferma. Lungo le coste di Lousiana, Mississippi, Alabama e Florida sono stati ritrovati morti oltre 300 uccelli, tra cui numerosi pellicani, più di 150 tartarughe marine e una decina di delfini.
Myriam Simoncini
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