Piano sanitario 2015/2017: l'analisi per capire lo stato di salute della popolazione
Si parte da un'analisi socio-demografica per delineare lo stato di salute della popolazione sammarinese. E le dinamiche indicate dal piano sanitario e socio-sanitario per il biennio 2015-2017 si accostano progressivamente a quelle dei territori limitrofi dell'Italia e in particolare dell'Emilia Romagna. 33.738 abitanti al 1° gennaio 2015, con un trend sempre crescente di residenti negli ultimi dieci anni, dovuto alla positività costante del saldo naturale - dato dalla differenza tra nati e morti - e il saldo migratorio. Il Titano innanzitutto è tra i primi cinque Paesi al mondo per aspettativa di vita, raggiungendo livelli a fine 2014 molto elevati: 81,9 anni per gli uomini e 86,4 anni per le donne, si restringe tra l'altro sempre di più la differenza di genere rispetto a tale indicatore. In realtà la vera sfida sarà capire – e questo viene ben specificato nel piano – se oltre all'aumento della longevità ci sia stato anche un aumento degli anni vissuti in buona salute. Crescono anche i nuclei familiari in Repubblica, 13.939 nel 2014. Però ci si sposa di meno: il quoziente di nuzialità sta calando, 6,34 per mille abitanti negli ultimi cinque anni, 2 matrimoni su 3 inoltre sono celebrati con rito civile. Stabile il numero delle separazioni, intorno ai 60 casi annui e riguardano di più coniugi con una convivenza tra i 10 e i 19 anni. Il numero dei divorzi è, invece, inferiore alle separazioni: 51 lo scorso anno. Si assesta inoltre sotto il 10 per mille abitanti il quoziente di natalità nell'ultimo biennio, valore inferiore a quello europeo ma più alto rispetto all'Italia (8,5). In lieve aumento invece il quoziente di mortalità: tra 2011 e 2014 le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte (34,2%), seguite dalle neoplasie (33,6%), terze le patologie dell'apparato respiratorio (9,3%). In crescita però la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso. Altro importante determinante sociale di salute è infine il livello di scolarizzazione: basso - cioè fino alla terza media - per oltre il 51% della popolazione, mentre solo il 13% ha una formazione di tipo universitario.
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