Piazza della Pieve sta diventando sempre di più luogo simbolo dove esprimere il proprio pensiero

Piazza della Pieve sta diventando sempre di più luogo simbolo dove esprimere il proprio pensiero.
Il periodo è indubbiamente delicato. Non è un caso che nella difficoltà emerga il bisogno di esternare pubblicamente un disagio o semplicemente promuovere momenti di riflessione per acquisire maggiore consapevolezza e, perché no, dare slancio ad una reazione. Fioccano, allora, le iniziative pubbliche. La piazza della Pieve ne sta diventando il luogo simbolo. L’ultima, in ordine di tempo, l’ha organizzata un semplice cittadino: Silvano Silvagni, desideroso di partecipare attivamente alla cosa pubblica anche a titolo personale. Ha detto la sua, in particolare, sulla questione dell’adesione di San Marino all’Unione europea, prendendo spunto dalle procedure referendarie interrotte all’inizio del 2011. Un quesito, tra l’altro, poco chiaro secondo Silvagni, capace solo di fuorviare la gente sui suoi reali intenti. In ogni caso entrare in Europa - ha ribadito - significherebbe per San Marino scomparire come popolo, a causa della libera circolazione delle persone. L’iniziativa, in verità, non ha avuto troppo seguito. Ma esporsi pubblicamente è comunque un segno dei tempi. “Un moto dell’animo”, l’ha definito Silvagni, “spinto da amor di Patria”. Prima di lui, nello stesso luogo, in tanti hanno risposto all’appello lanciato sui social network dal gruppo Treminuti per San Marino. Un movimento spontaneo che ha chiamato a raccolta sulla piazza della Pieve cittadini, movimenti politici e non, organizzazioni, uniti nella preoccupazione per la gestione economica del paese e su questo gettare le basi di un ragionamento.

Silvia Pelliccioni

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