Pio Manzù, contro la povertà non ci sono più scuse
Serve uno sforzo comune, un’alleanza globale per lo sviluppo, una nuova strategia di investimenti. Perché la povertà non è solo mancanza di reddito, ma di cultura, di diritti umani. Negli interventi la consapevolezza che la miseria materiale è ormai evidente anche nella vetrina dell’occidente, dove il possesso di beni non tutela dalla miseria spirituale.
“Serve una nuova economia morale che riporti al centro dell’attenzione l’uomo e i suoi bisogni, che restituisca coscienza e senso di responsabilità” ha sottolineato il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. “Perché non può esserci crescita reale e duratura senza il rispetto delle regole e necessari controlli”. E nel saluto del Segretario agli Esteri Fiorenzo Stolfi, l’impegno di un piccolo Stato che vuole dare il suo contributo, favorendo il dialogo e il confronto.
Tra i premiati con la medaglia d’oro due donne che lottano da anni per l’affermazione della dignità e per la difesa dei diritti: la First Lady della Siria Asma al-Assad e l’ex first lady nonché ex Ministro dell’istruzione e della Cultura del Mozambico, Graca Machel Mandela.
“Bisogna fare dell’uguaglianza e della giustizia una questione morale- ha detto Asma Al-assad. Serve una collaborazione tra i paesi per garantire a chi non ha nulla prosperità, progresso e sicurezza”. Il suo appello accorato ha riscaldato la platea del Pio Manzù. E’ tempo di cambiare. Bisogna farlo ora.
Nelle parole di Machel Mandela tutto l’orgoglio di una donna africana. “Troppo spesso – ha detto - veniamo rappresentate come le vittime peggiori di questo mondo, distrutte dalla miseria, da malattie normalmente curabili. Ma le donne africane sono forti, non si piegano, nonostante la povertà e reggono il continente da secoli. E oggi c’è una crescita del loro coinvolgimento nella politica segno che qualcosa, in Africa, sta cambiando”.