"Ho ucciso la mia 'Baba', che Dio mi porti via". E' la telefonata che Oscar Pistorius ha fatto al suo migliore amico, Justin Divaris, nella notte dell'omicidio della fidanzata, Reeva Steenkamp. In base a quanto scrive il Mail online, l'atleta paraolimpico sudafricano ha telefonato all'amico per dirgli quello che era successo prima di chiamare l'ambulanza. "Io gli ho risposto: ma che stai dicendo? E lui ha ripetuto: c'è stato un terribile incidente, ho sparato a Reeva", ha dichiarato Divaris.
Justin Divaris ha raccontato al giornale di essersi quindi precipitato a casa di Pistorius con la fidanzata Sam, trovando però che la polizia aveva già transennato la zona, riuscendo però a vedere il cadavere di Reeva "coperto da asciugami e coperte" all'interno della casa, sotto la rampa di scale. Il Daily Mirror racconta che era stato proprio Justin Divaris a presentare la vittima a Pistorius. "Era incoerente, continuava a dire: 'ho ucciso la mia Baba, Dio mi porti via''. La telefonata tra Pistorius e l'amico è durata almeno 10 minuti, scrive ancora il giornale, durante i quali Divaris ha continuato a chiedergli cosa fosse successo, ma Pistorius ripeteva sempre la stessa cosa.
Inoltre fonti vicine alle indagini affermano: "la testa di Reeva era fracassata". La polizia ordina l'esame del sangue alla ricerca di droghe o steroidi.
Justin Divaris ha raccontato al giornale di essersi quindi precipitato a casa di Pistorius con la fidanzata Sam, trovando però che la polizia aveva già transennato la zona, riuscendo però a vedere il cadavere di Reeva "coperto da asciugami e coperte" all'interno della casa, sotto la rampa di scale. Il Daily Mirror racconta che era stato proprio Justin Divaris a presentare la vittima a Pistorius. "Era incoerente, continuava a dire: 'ho ucciso la mia Baba, Dio mi porti via''. La telefonata tra Pistorius e l'amico è durata almeno 10 minuti, scrive ancora il giornale, durante i quali Divaris ha continuato a chiedergli cosa fosse successo, ma Pistorius ripeteva sempre la stessa cosa.
Inoltre fonti vicine alle indagini affermano: "la testa di Reeva era fracassata". La polizia ordina l'esame del sangue alla ricerca di droghe o steroidi.
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