La tregua dei prezzi è finita. L’accordo siglato l’autunno scorso tra le industrie italiane e le associazioni della distribuzione e’ scaduto. Si prevedono dunque ritocchi alle quotazioni di vendita dei prodotti di largo consumo. I rincari maggiori saranno per le bevande, il caffè, gli alcolici, i surgelati, i salumi e le carni confezionate, i prodotti chimici, gli alimenti per animali. L’intesa non riguardava i prodotti freschi. La grande distribuzione del Titano prevede prezzi bloccati ancora fino a Pasqua, dopodiché si annunciano rincari nell’ordine dell’1-2%. Confermata, in dicembre, una battuta d’arresto nei consumi alimentari. E’ cambiata, sottolineano i gestori dei supermercati della Repubblica, la composizione del carrello della spesa. I prodotti che arretrano di più sono l'acqua minerale, la birra, la frutta e la verdura. Ormai il consumatore non guarda più alla qualità del prodotto ma unicamente al prezzo. I sammarinesi sono diventati sempre più oculati, tengono d’occhio le offerte e durante l’ultima settimana del mese riducono sensibilmente gli acquisti. Per questo i supermercati stanno abbandonando la tradizionale offerta di premi e bollini e puntano sulla moltiplicazione dei prezzi scontati a fine mese. L’acquisto mirato diventa sempre più un appiglio per salvarsi dalla giungla dell’euro. Anche perché dopo il caro-libri a settembre, la benzina a ottobre e il riscaldamento a novembre, la prospettiva di un rincaro dei prezzi è vista come un vero incubo: se stringere la cinghia è difficile per chi dispone di uno stipendio medio, per le famiglie monoreddito diventa una acrobazia da circo.
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