La politica riminese si schiera in difesa delle donne
Il corpo alla mercé dei prodotti, dei marchi di maison illustri. Donne brutalmente magre o succubi sono lo strumento pubblicitario che pende nei cartelloni delle nostre città. Immagini sempre più legate all’idea di un erotismo unilaterale dove le donne sono solo oggetti. Ed è contro gli stereotipi di genere e in difesa delle donne che la politica riminese prende posizione in maniera trasversale. Affonda le radici in questi principi l'Ordine del giorno, approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale, per liberare la città da campagne di comunicazione offensive e denigratorie nei confronti delle donne. Ad applaudire l'iniziativa il Coordinamento Donne di Rimini che “ringrazia per questa battaglia la consigliera Emma Petitti”, sempre in prima linea sul tema dell'emancipazione femminile. “Un gesto simbolico ma anche molto concreto – si legge in un comunicato – un segnale importante per dare l'avvio a un nuovo 'genere' di comunicazione e garantire, a ogni livello, il rispetto della dignità umana e dell'integrità della persona.”.
Valentina Antonioli
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