“Facile trovare casa per chi ottiene residenze atipiche ma difficile per i giovani”. Tema che s'intreccia con il sempre più forte calo di natalità, tendenza che – secondo il sindacato – non può essere invertita dagli incentivi della recente legge sulla famiglia. Per il Segretario Generale Enzo Merlini servono altri interventi, ad esempio sulla stabilità dei rapporti di lavoro, dato che il 19% dei contratti – afferma - è a tempo determinato, “vuol dire che flessibilità e precarietà sono ancora parecchio diffuse nel nostro paese, e questo non aiuta a mettere al mondo figli”.
Entra quindi in gioco la questione casa, sogno impossibile per molte giovani coppie. Se ne parla ogni volta che la BCE alza i tassi, ma è la prima volta che emerge così forte – fa notare Merlini, che va al cuore del problema con una domanda provocatoria: “A chi preferisci affidare un immobile, a una famiglia ci sta dentro per davvero o a una residenza atipica?” Puntando sulle residenze atipiche come politica di sviluppo – avverte - si incentiva chi possiede case a non metterle sul mercato. Guarda alla stima, mai smentita, di 8000 appartamenti sfitti, pur chiarendo di non voler mettere in croce chi ha investito per i propri figli. Se non si vogliono tassare gli immobili vuoti e dato che non si può fare ancora altro debito, quali sono le soluzioni? “Perché in mancanza di risposte – manda a dire - la natalità continuerà a calare”.
Si parla anche di aumento delle tariffe, questione – ricorda William Santi, su cui la Csdl batte da tempo nel silenzio generale. Bene il decreto Legge per calmierare il prezzo dell'energia elettrica, ma resta l'anomalia di chi più consuma e meno spende. Trova spazio anche il percorso di associazione all'Ue, “scelta obbligata per chi è europeista”, ma la riservatezza sulla trattativa – per la Csdl - dà fiato a chi è contrario. Non penso – dice Merlini - che il Vicepresidente della Commissione europea Šefčovič, nel parlare di coinvolgimento, intendesse senza dettagli. La gente vuole sapere. Infine, il report Fitch. Ad ottobre – ricorda il Segretario – ha declassato San Marino tra lo sconcerto della politica. La stessa che oggi – alla conferma di quel giudizio – si rallegra. Atteggiamento – attacca - che mina la credibilità del paese.