La Polizia Civile chiede l’intervento del sindacato e del Governo per risolvere problemi vecchi e nuovi. Le federazioni del pubblico impiego stanno valutato la lettera inviata dalla rappresentanza sindacale del Corpo, per trasformarla in un documento della CSU che nei prossimi giorni arriverà sul tavolo dei Segretari di Stato agli affari interni e alla protezione civile. Problemi vecchi come il precariato, le modalità operative del servizio antincendio, il blocco dello straordinario, gli orari di lavoro. Problemi nuovi nati con la posizione assunta dal Dipartimento di Polizia in ordine agli interventi da attuare in caso di “notizia criminis” per droga e furti. Queste, ha stabilito il Dipartimento, devono essere comunicate immediatamente al Comandante della Gendarmeria, anche quando ad essere in possesso di questa informazione criminosa è un agente della Polizia Civile. La rappresentanza sindacale ricorda che il regolamento del Corpo è stato istituito con la legge del 90, legge che fissa doveri e compiti degli agenti. Se limitazioni o peculiarità devono essere definite, sostiene la Polizia Civile, va cambiata la legge e informata la cittadinanza in ordine ai servizi che gli agenti non dovranno più garantire. Nella lettera, che ha raccolto l’unanimità dei consensi, vengono definite inaccettabili le imposizione dettate da altri uffici della pubblica amministrazione, con l’evidente poca considerazione dei vertici del Comando e delle rappresentanze interne alla Polizia.
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