L’impegno dell’esecutivo è quello di garantire una migliore efficienza ed organizzazione delle Poste sammarinesi per giungere così ad un riassetto dell’intero sistema. Un settore della pubblica amministrazione – quello delle Poste - da qualche tempo nell’occhio del ciclone, specie dopo i disagi e i malfunzionamenti della scorsa settimana. Secondo il segretario di Stato al Lavoro, Paride Andreoli, i guai deriverebbero da carenze d’organico dovute ad aspettative e periodi di malattia più o meno lunghi, come pure a pensionamenti. L’esecutivo sta cercando di tamponare questi vuoti; il Congresso ha così approvato l’assunzione complessiva di 8 persone: una di queste in sostituzione di un dipendente in malattia per lungo tempo; per 2 neoassunti è stato invece predisposto un contratto a termine. In Congresso si è poi deciso di procedere ad un’estesa informatizzazione degli uffici; in quest’ottica va vista anche la scelta di aprire una trattativa con le Poste italiane per dotarsi in breve tempo dei cosiddetti PGO: sistemi per informatizzare sportelli bancari e procedere così più celermente al pagamento delle pensioni. Il problema della riscossione della pensione INPS – peraltro – riguarda solo 670 italiani con residenza sammarinese. Per gli adeguamenti tecnologici è comunque prevista una spesa di 65.000 euro. Se per il Governo il problema delle Poste è principalmente dovuto alla scarsa disponibilità di personale di tutt’altro avviso è il direttore dell’ANIS Carlo Giorgi, secondo il quale le difficoltà di gestione sarebbero collegate alle mancate riforme e ad una ridotta autonomia operativa dei dirigenti pubblici. Le federazioni del pubblico impiego della CSU chiamano invece in causa proprio la direzione delle Poste. “Chi ha accettato di dirigere amministrativamente il servizio postale – affermano i sindacati – non può continuare a trovare in altri – politici, dipendenti, ammalati, sindacato – le responsabilità di una gestione che gli compete”. Per Stefano Zonzini – della CDLS – vi sarebbero anche problemi d’organico. “In base ad un accordo del ’96 si era fissata una quota del 25% di scorte per gli addetti postali; oggi – dice Zonzini – questa percentuale si è ridotta della metà”. L’argomento, insomma, è di grande attualità e novità sono attese dall’incontro dell’11 febbraio tra Governo e sindacati. In quell’occasione di parlerà proprio di riorganizzazione dell’intero settore postale. Venerdì – infine – vertice tra sindacati, direzione delle Poste, coordinatore della segreteria di Stato interessata e Capo del Personale.
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