A Potenza la 16esima edizione dell'iniziativa per ricordare le persone uccise dalla criminalità
Un elenco sempre più lungo, quello delle vittime della Mafia, che troppo spesso viene dimenticato. Migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata a Potenza dall’associazione Libera. Ad aprire il corteo i parenti delle 900 vittime della criminalità organizzata: i loro nomi sono stati elencati ieri sera in una veglia di preghiera. Una scia di sangue che ha terrorizzato e strozzato il mezzogiorno. Ma anche al Nord Mafia, Camorra e n’drangheta sono sempre più presenti. E non ci si limita alla richiesta del pizzo e al controllo del cosiddetto ciclo del cemento e dell’immondizia. Basta guardare alla cronaca di questi giorni, all’operazione “Vulcano”, dove si parla di pestaggi e pesantissime minacce ad imprenditori locali. E poi il punto interrogativo sulla tragica fine di Antonino D’Amato: 36enne, originario di Palermo, ma da tempo residente a Sassofeltrio. Carbonizzato, piedi legati, gola squarciata: tutto, nel suo assassinio, fa pensare ad un’esecuzione in stile mafioso. Quel che è certo è che le cosche seguono il flusso di denaro e la Riviera Romagnola e San Marino sono territori appetibili. Il rapporto della DIA cita trame dei clan e virus insospettabili in Emilia Romagna diffusi con l’usura mafiosa: vero cavallo di Troia per prelevare capitali rilevando aziende sane.
Gianmarco Morosini
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