Poveri e soli. Rapporto Caritas Rimini 2014, la crisi non è finita

Sullo sfondo una foto: lo scatto della solitudine della povertà a dare profondità ai numeri, in un angolo di Rimini dove il Ponte di Tiberio diventa il simbolo dell'unione e del passaggio. Il Rapporto sulla Povertà della Caritas comprende tutte le altre realtà che ogni giorno aiutano i travolti dalla crisi, ed è per questo uno strumento importante per capire la situazione di un'intera città. I numeri sono apparentemente incoraggianti: rispetto allo scorso anno sono 400 in meno le persone incontrate dalle Caritas e 90 in meno quelle ospitate dalla Capanna di Betlemme. Ma la crisi non è affatto finita, diversi stranieri hanno scelto di tornare in patria e chi è rimasto ha difficoltà sempre più pressanti, senza contare che in tutto il 2014 sono stati accolti 104 profughi.
Sempre più gli italiani, perlopiù uomini soli e adulti, ma sono in aumento le famiglie con minori, i separati, gli anziani – anche quelli con abitazioni di proprietà- e i giovani senza lavoro: oltre 5 mila quelli che negli ultimi 12 mesi si sono rivolti alle Caritas. La disoccupazione si conferma il problema dei problemi, e l'aumento delle persone italiane è forte specie se confrontato al 2012: +16% nelle Caritas, +6% nella mensa dei frati, +4% alla Capanna di Betlemme. Fare memoria dei volti e delle storie ascoltate, con l'ambizione di fare il salto culturale. Superare l'assistenzialismo, con progetti avviati e altri in cantiere.
Vescovo, Prefetto, Sindaco: la città che fa sistema sullo sfondo dei 7 capitoli in cui il Rapporto si suddivide, che cerca risposte con l'ambizione di far fare il salto di qualità al welfare. Superare l'assistenzialismo, favorire legami sociali che la povertà rischia di sfilacciare
Nel servizio l'intervista a Don Renzo Gradara Direttore diocesano Caritas

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