Preoccupa sempre di più la comunità internazionale il programma nucleare iraniano. Teheran ribadisce di voler utilizzare l’energia atomica solo per fini pacifici, ma non convince l’occidente e c’è anche chi non esclude l’opzione militare. Capofila degli interventisti europei è il ministro degli esteri inglese William Hague che a Bruxelles – al vertice dei ministri deglie steri dell’Ue – ha detto chiaramente che "Tutte le opzioni devono restare sul tavolo", contro l'Iran e il suo programma nucleare. Poi ha precisato che il suo non è però un appello ad un'opzione militare che non auspica. Opzione militare che invece non è neppure da considerare secondo il mnistro degli esteri tedesco Guido Westerwelle. Sulla stessa linea il suo collega francese Alain Juppè secondo il quale l’opzione militare contro l’Iran sarebbe una soluzione, peggio del male. Juppè pensa però a nuove sanzioni all’Iran per indurlo ad una maggiore collaborazione con l’Aiea , l’agenzia atomica dell’Onu. Mosca ritiene che vi sia una "campagna orchestrata" contro il programma nucleare iraniano per "alimentare la tensione" ed "imporre nuove sanzioni", una "via" che però la Russia ritiene "esaurita" continuando a credere nella soluzione diplomatica. C’è poi la posizione di Israele che è molto netta: secondo Tel Aviv, l’Iran sta costruendo la bomba atomica e presto sarà pronta.
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