Presentato ricorso su un controverso aspetto della nuova legge sulle residenze

Presentato ricorso su un controverso aspetto della nuova legge sulle residenze.
Una ragazza italiana, sposata con un sammarinese da cui si è separata nel 2009, si è vista negare la proroga del permesso di soggiorno in Repubblica, per effetto della nuova legge in materia. A seguito della mancata conversione da parte dell’ufficio stranieri della gendarmeria avrebbe dovuto lasciare il territorio di San Marino dove vive e lavora da anni. La normativa varata nel giugno 2010 e integrata dal decreto n°3 del 2011 prevede, infatti, un periodo di almeno 5 anni di soggiorno continuativo in Repubblica, per consentire al coniuge straniero di ottenere la residenza. Il punto controverso della legge è che le condizioni peggiorative, ovvero la revoca del permesso di soggiorno e delle residenza, vengono applicate anche a chi si è separato prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. La ragazza ha presentato ricorso al tribunale amministrativo chiedendo ed ottenendo la sospensione della revoca del permesso di soggiorno e la verifica di costituzionalità della legge. In attesa del pronunciamento sul merito, potrà continuare a risiedere in Repubblica. La verifica di costituzionalità, se ritenuta fondata, verrebbe decisa dal Collegio dei Garanti.

Luca Salvatori

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