Presidi sanitari per disabili: Attiva-mente auspica che prevalga il buon senso
Prosegue il confronto sull’utilizzo del cosiddetto “nomenclatore” per la fornitura di presidi medico sanitari alle persone non autosufficienti. “Nessun taglio, ma razionalizzazione dei presidi e appropriatezza della prescrizioni”, sostengono autorità politiche e sanitarie Iss, ma ciò non soddisfa l'associazione “Attiva-mente, secondo la quale è auspicabile che prevalga il buon senso.
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"Siccome in mezzo ad alcune narrazioni non del tutto convincenti - si legge - è stata affermata a più riprese la garanzia che da queste nuove misure le persone fragili o con disabilità non subiranno penalizzazioni e siccome alimentare polemiche per il gusto di polemizzare è uno sport che non ci appassiona, è nostra volontà aspettare di vedere quali saranno le risposte alle richieste di aiuto da parte di quei soggetti fortemente in difficoltà in ragione della diminuzione e/o modificazione dei dispositivi medico sanitari erogati".
Il problema vero, per l'associazione, è la mancanza di fondi nazionali specifici per la non autosufficienza che possano fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti al proprio domicilio. "I maggiori costi e le conseguenze derivanti da questa azione di revisione (in questo senso leggasi taglio) - prosegue la nota - sono fatalmente a carico degli utenti e delle famiglie".
Pertanto prosegue la mobilitazione intitolata “Aggiustiamo i diritti”, finalizzata a ottenere livelli essenziali di assistenza.
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