4.044 solleciti, pari ad un ammontare complessivo di 194mila euro, sono stati spediti dalla Nivi di Firenze lo scorso 8 luglio e sono quelli che presumibilmente i sammarinesi hanno ricevuto in questi giorni. Altri 89 sono partiti a fine luglio e ulteriori 150 stanno per essere inviati. I destinatari sono in parte utenti telepass, in parte no. Lo confermano due alti funzionari e un legale della stessa società di recupero crediti che diffida chiunque dall'ipotizzare truffe, ricordando che si può facilmente accertare come abbia una licenza attiva da 60 anni, con attualmente circa 150 dipendenti e con regolare procura da parte della Società Autostrade. I rappresentanti della Nivi precisano che sono risaliti ai proprietari delle auto, corrispondenti alle targhe fotografate o identificate all'uscita dei caselli senza pagare il pedaggio, facendo richiesta all'Ambasciata d'Italia a San Marino che a sua volta ha ottenuto le informazioni dal Dipartimento Affari Esteri.
Un legale sammarinese, a cui si sono rivolti tre destinatari dei solleciti, fa intanto sapere di essere in procinto di inviare alla Nivi una comunicazione con cui contesta i solleciti stessi, sostenendo che in ogni caso se gli illeciti amministrativi risalgono a più di cinque anni sono prescritti e comunque il diritto alla difesa viene limitato perché è impossibile per chiunque ricordarsi dettagli così risalenti nel tempo. Per la Nivi, la prescrizione in realtà scatta dopo 10 anni perché non si tratta di illecito amministrativo ma di un contratto, regolato dal diritto civile, che scatta in qualunque momento si varchi il casello d'entrata.
Al momento, intanto, solo l'1% di chi ha ricevuto i solleciti partiti l'8 luglio ha provveduto a pagare. Sui social tanti di coloro che hanno trovato la famigerata lettera nella buchetta dichiarano di non aver mai percorso i tratti di autostrada elencati. Dopo il quarto sollecito senza risposta la Nivi avvia la procedura di pignoramento anche se eseguirlo a San Marino, per una società italiana, non è di certo semplice. L'Unione Consumatori Sammarinesi continua intanto a monitorare l'evolversi della situazione, compresa la modalità di trasmissione dei dati anagrafici, asserita dalla stessa Nivi. “Auspichiamo vivamente - commenta Ucs su Facebook - che non sia stato uno dei nostri uffici a dare degli indirizzi senza verificare la reale inadempienza o approfondire le dinamiche”.