Una vera e propria bomba ecologica. Secondo gli agenti delle Fiamme Gialle, dal 1972 in poi, sarebbero state versate 234 tonnellate di piombo direttamente sul terreno del poligono di tiro a volo di Rimini, e nel vicino fiume Marecchia: che è zona del demanio sottoposta a vincolo paesaggistico. Tutto ciò avrebbe portato a valori di rilascio di piombo 2.240 volte superiori al consentito. E non solo… il pericolo deriverebbe anche dai piattelli – considerati rifiuti speciali – e dalle borre: i piccoli involucri di plastica che contengono i pallini. Secondo la Guardia di Finanza al poligono tutto questo materiale veniva smaltito nell’indifferenziata, con un oggettivo pericolo per l’ambiente e soprattutto per la salute: Il piombo, infatti, è un metallo velenoso, che può danneggiare il sistema nervoso e causare malattie del cervello e del sangue. Per avere un quadro chiaro della situazione, le Fiamme Gialle hanno effettuato anche una ricognizione aerea, con un elicottero. L’intera area su cui sorge il poligono è stata sottoposta a sequestro preventivo ed è stato denunciato il presidente dell’associazione – Mario Bastianelli – per getto pericoloso di cose, deturpamento di bellezze naturali e deposito incontrollato di rifiuti. “Si tratta di un equivoco – rispondono però i vertici del poligono – siamo certi che i valori di rilascio di piombo rilevati dalle Forze dell’Ordine siano errati, perché nel corso di questi anni sia noi, che l’associazione tiro al piattello, abbiamo regolarmente effettuato controlli e tutto era a norma. Chiederemo che vengano effettuate nuovamente le analisi”.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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