Prevenire le frizioni interetniche: questo il compito affidato ai soldati italiani dell'LMT in Kosovo
E' pieno di vita, di attività il mercato del sabato di Pec, o piuttosto di Peja, come la chiamano i kosovari albanesi. Per gli uomini dell'LMT – il reparto di KFOR che si occupa di curare i rapporti con la comunità locale – è un buon momento per tenere vivi i contatti – per sondare gli umori della popolazione. Il centro della città – tappezzato di manifesti elettorali - è off-limits per la comunità serba; ovunque il simbolo dell'orgoglio albanese, la vera bandiera del Kosovo post-bellico. Quella ufficiale, anonima, che non scalda i cuori, la si trova solo di fronte al municipio, di fianco a quella americana. Kosovo e Metohija la provincia che i serbi continuano a rivendicare. L'LMT, con un'opera paziente di persuasione, contribuisce a evitare episodi di violenza – in questa zona - ai danni della comunità uscita perdente dal conflitto. Da qualche anno le truppe di KFOR non presidiano più questa zona: povera, segnata dalla guerra. Eppure non si sono più verificati incidenti, grazie anche alla mediazione dell'LMT. Altrove – purtroppo - non è così.
dall'inviato Gianmarco Morisini
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy