Procedimento penale contro i magistrati, domiciliati in Italia e in servizio a San Marino: si annunciano multe salate
Il sospetto della Guardia di Finanza era che i 19 giudici, alcuni domiciliati a Rimini, dichiarassero una residenza diversa da quella vera. La procura va verso l’archiviazione del reato penale. Le cifre contestate non sarebbe così alte da costituire reato. E’ necessario infatti che l’evasione superi la soglia dei 180mila euro. Discorso diverso invece per quello amministrativo. I Commissari della legge rischiano multe salate per aver disatteso la legge che prevede come tutti i compensi, compresi quelli percepiti all'estero, vengano riportati nella dichiarazione dei redditi. Si parla di multe che potrebbero superare i 200mila euro ciascuno, pari a 5 anni di imposte non versate. Ma questo rimane da accertare: archiviato il fascicolo, gli atti passeranno all’Agenzia delle entrate e agli ulteriori accertamenti della Finanza. I tecnici dovranno stabilire dove effettivamente abbiano vissuto i magistrati con la residenza sul Titano. A conferma verrebbero in aiuto le rilevazioni sammarinesi con l’ausilio del censimento. La vicenda è nata nel febbraio, dopo l’esposto di un cittadino il quale sosteneva che le 19 toghe italiane che lavorano nel tribunale di San Marino risiedono di fatto in Italia e a San Marino hanno soltanto una residenza fittizia.
Sonia Tura
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