Ottobre 2004: una brutta storia che finalmente sembra essere vicina al giudizio. Un uomo che abusa sessualmente di una figlia adottiva minorenne, che poi rimane anche incinta e partorisce. Questa l’ipotesi accusatoria. Se ne è parlato molto suoi giornali, all’epoca della denuncia del fatto. Emersero particolari fin troppo delicati che volontariamente omettiamo, perché in ballo c’è una minore, suo figlio e il fratellino della vittima degli abusi sessuali, anch’egli adottato dalla stessa coppia sammarinese. Ora tutti e tre sono lontani da San Marino in un ambiente sereno e protetto. In questi anni di indagini preliminari sono stati raccolti tutti gli elementi del caso, compreso il test del Dna per accertare la paternità del bimbo partorito dalla minorenne. Sono state inoltre eseguite altre perizie: anche quella mirante a stabilire la reale età della ragazzina vittima degli abusi. Proprio per questo motivo il processo venne rimesso in istruttoria, dopo una prima udienza tenutasi nell’ottobre 2004. Se gli abusi fossero stati perpetrati prima del 14esimo anno di età della ragazzina, si tratterebbe in ogni caso di violenza sessuale su minore. Oltre i 14 anni, invece, la violenza deve essere provata. L’imputato ha trascorso questo periodo a piede libero. Lo difende un collegio di avvocati guidato dal legale riminese Moreno Maresi. Avvocato di parte civile, e cioè della minorenne vittima degli abusi e del suo fratellino, è invece Gianna Burgagni. In questa prima udienza sono stati sentiti diversi testimoni e periti, di fronte alla corte presieduta dal commissario della Legge Rita Vannucci. Prima della sentenza sono previste almeno altre due giornate di dibattimento. La prossima venerdì 20 gennaio.
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